Le procedure di congelamento permettono di conservare spermatozoi ed ovociti per un tempo indefinito, conservandoli in azoto liquido ad una temperatura di -196°C.

Il congelamento degli spermatozoi è indicato nei pazienti che presentano gravi alterazioni dei parametri seminali (oligoastenoteratozoospermia), pazienti che si sottopongono a programmi di fecondazione assistita e che hanno difficoltà a raccogliere il liquido seminale il giorno del pick-up, pazienti affetti da patologie neoplasiche che si sottopongono a terapie che possono causare sterilità o anche pazienti affetti da patologie urologiche che si devono sottoporre ad interventi chirurgici che possono ledere la funzione eiaculatoria.

Il congelamento degli ovociti permette di preservare il potenziale riproduttivo in pazienti che intendono posticipare la ricerca di una gravidanza ad un’età più avanzata, quando possono subentrare difficoltà nel concepimento spontaneo (social freezing) o che devono intraprendere terapie gonadotossiche.

Congelamento Embrioni

Secondo quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n°151/2009, se mediante un trattamento di fecondazione in vitro si ottengono più embrioni di quanti ne possano essere trasferiti in utero o nei casi in cui non è possibile effettuare il transfer, è possibile congelare gli embrioni soprannumerari (crioconservazione degli embrioni).

Gli embrioni congelati possono essere poi utilizzati dalla coppia in un qualsiasi momento. La donna che decide di utilizzare la propria riserva di embrioni congelati è sottoposta a una serie di controlli ecografici, eseguiti in differenti giorni del ciclo, finalizzati a valutare lo sviluppo dell’endometrio. Identificata la finestra d’impianto, gli embrioni sono scongelati e poche ore dopo trasferiti in utero (transfer). Questa procedura è totalmente ambulatoriale e indolore. Dopo il transfer si prescrive una terapia ormonale di sostegno che accompagnerà la donna fino al giorno del test di gravidanza.